Circa un anno e mezzo fa entrava in vigore l’articolo 62 della legge n. 27 del 24 marzo 2012 nasceva per gestire le relazioni commerciali all’interno della filiera alimentare e risolvere il problema del ritardo nei pagamenti, ovvero una delle questioni più annose nel mondo del vino.
L'atteggiamento dei produttori - come affermava, a mezzo comunicato stampa, Antonio Rallo, Presidente Assovini Sicilia - era positivo anche se erano sorti tantissimi dubbi relativi a quale articolo bisognava rispettare, visto che tale materia vigeva la ipertrofia burocratica.
Ricordiamo che tale articolo obbliga tutti i
contratti del comparto agroalimentare ad essere in forma scritta prima della
consegna delle merci, e che porta i termini di pagamento a 30 giorni per le
merci deperibili (come l’uva), e a 60 giorni per tutte le altre merci (il
vino).
Si pensava anche che, scaduti i termini, i creditori da un canto avessero l’obbligo di far rispettare i termini
di pagamento con solleciti e vie legali, calcolando gli interessi una volta
scaduti i termini e dall'altro canto i debitori incorressero in sanzioni.
Il vero risultato è che, ad oggi, molti imprenditori rilevano una riduzione delle vendite: I
clienti HO.RE.CA che storicamente pagavano con tempi di pagamento a 60-90 giorni continuano a pagare in questi termini, a fronte di ordini più piccoli e frequenti.
Ciò provoca mancanza di liquidità di
tante piccole aziende che hanno difficoltà ad investire.
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